Anne Hathaway ha deciso di abbandonare la dieta vegana. L’attrice sui set in cui ha lavorato ha sempre chiesto pasti rigorosamente cruelty-free, corente al cento per cento non ha mai indossato pellicce, scarpe e accessori di pelle. Di recente, però, Anne Hathaway ha dichiarato: “Mi dispiace, ma quando ero vegan non stavo bene, mi sentivo senza energie”. Il ripensamento è arrivato durante le riprese di “Interstellar”, in Islanda: “Indossavo quella tuta così pesante di 40 chili – ha detto l’attrice a Harper’s Bazaar – avevo bisogno di forza, energia e resistenza. Non ce la facevo con tofu e zuppa di ceci. Ho mangiato del pesce e mi sono sentita subito bene”.
Anne Hathaway, abbandonata la dieta vegana, ha iniziato a seguire la paleo-dieta, un regime alimentare ad alto tasso di proteine animali, preferendo pesce e pollo alla carne rosse, e basso contenuto di carboidrati. La star de “Il Diavolo Veste Prada” non ha, insomma, lasciato solo la dieta vegana, ma non è più nemmeno vegetariana. Un’inversione di tendenza che non ha coinvolto solo la star di Hollywood: secondo un recente sondaggio commissionato dallo Human Research Council, ente che si occupa della difesa degli animali, negli Stati Uniti solo una persona su cinque ce la fa a rimanere fedele alla dieta vegana (il 53% rinuncia dopo un anno e il 30% dopo appena tre mesi). Le motivazioni che spiegano ad abbandonare non riguardano tanto la salute, quanto piuttosto un senso di esclusione e di diversità rispetto alla maggior parte delle persone che seguono un’alimentazione onnivora.
La Hathaway ha deciso di lasciare lo stile di vita vegan perché non si sentiva bene, aveva poche energie, l’American Dietetic Association, però, promuove la dieta vegana a patto che sia correttamente pianificata. Andrea Ghiselli, ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) di Roma e moderatore del Forum Nutrizione del canale Salute di Corriere.it, interpellato sull’argomento, ha dichiarato: “Mi sembra difficile credere che si sia sentita male a causa della dieta vegana da lei seguita. A meno che non l’abbia seguita in maniera totalmente sbagliata. A differenza di 30-40 anni fa non ci sono più problemi di carenze proteiche nell’alimentazione occidentale, anzi, casomai le proteine animali sono assunte in maniera eccessiva e con tofu, seitan e tempeh i vegani difficilmente incorrono in carenze di questo tipo. Al più, possono esserci squilibri nell’assunzione di vitamine B12, ma esistono integratori, o di calcio, ma ci sono alimenti vegetali ricchissimi di questo elemento. Basta essere informati. Ovviamente le diete, comprese quelle onnivore, devono essere equilibrate, e quindi se una persona non è in grado di pianificare da sola la propria alimentazione, deve farsi aiutare”.
La decisone presa da Anne non è passata inosservata agli occhi degli animalisti che subito hanno additato questo suo dietrofront, accusandola di far soffrire gli animali a scopo alimentare.