Isabella Rosellini tornerà a fare la modella a 64 anni. 20 anni dopo averla licenziata perché, in quanto 44enne, considerata troppo vecchia, Lancome ora la vuole di nuovo come testimonial.
“Quando mi mandarono via ci rimasi molto male: ero stata la loro immagine per 14 anni. La modella più pagata del mondo. Mi avevano dato benessere e celebrità. Poi all’improvviso mi dissero che, nonostante il mio grande successo e l’apprezzamento del mercato, le loro indagini – alle quali io non potevo avere accesso – dicevano che le clienti sognavano di essere giovani: anche se piacevo loro, sognavano una bellezza più fresca della mia. E le campagne pubblicitarie, mi ripetevano, dovevano riflettere il sogno, più che la realtà – ha dichiarato Isabella Rossellini a Io Donna – Oggi è cambiato il clima ed è cambiata l’azienda. Pensi che l’amministratore delegato adesso è una donna, mentre vent’anni fa a guidare Lancôme c’erano solo uomini. Non avrebbe avuto senso tirar fuori vecchi risentimenti. E poi è cambiato tutto anche nella società: è interessante essere dentro questa rivoluzione della comunicazione della cosmesi. Il modello è più inclusivo. Non solo l’estetica – occhi blu, capelli biondi – ma anche bellezza come eleganza, modo di essere sofisticati. Vogliono addirittura togliere l’espressione “anti age”, anti invecchiamento, dalle confezioni delle creme: legare la bellezza all’età adesso sembra loro discriminatorio. Si guarda alla femminilità in modo diverso: donne più aperte, in carriera, che non si sentono più solo strumento di seduzione”.
Isabella Rossellini tornerà così a fare la modella per Lancome. A 64 anni è tornata pure a recitare a pieno ritmo: “Fare l’attrice mi piace, ma è molto duro. E discontinuo – ha raccontato – Mia madre, Ingrid Bergman, sosteneva che nella carriera delle attrici c’è sempre un buco nero, tra i 45 e i 60 anni. Sei troppo anziana per i ruoli da ragazza affascinante, ma non abbastanza per quelli tipici della vecchiaia di un’attrice: la matriarca, la nonna, la strega. È stato così anche per me. Una lunga stasi durante la quale mi sono dedicata alla mia passione per gli animali. Qualche anno fa avevo anche deciso di smettere, andare in pensione. Avevo subito un complesso intervento chirurgico alla spina dorsale su 13 vertebre. Mi sembrava ora di lasciare. Invece la schiena si è rimessa a posto, e a 62 anni ho ricominciato a lavorare a pieno regime: mi arrivano di continuo nuove proposte, mamma aveva ragione. Ma è molto dura. Pensi all’ultima, Shut Eye: sei mesi a Vancouver, lontano da casa. Sedici ore al giorno sul set. E la produzione che non ti dà più nemmeno l’autista: guidi tu tra le montagne, su strade gelate, per tornare a casa. E io, almeno, ho figli ormai adulti. Ma c’erano altre attrici che hanno lasciato a casa un bimbo di due o tre anni: disperate. Se sei giovane lo devi fare, certo, ti devi costruire una carriera, hai una famiglia da mantenere. Ma io quei problemi non li ho più. E allora ti chiedi: ne vale la pena?”.