Che si vada al mare oppure no, la protezione solare quando viviamo più spesso all’aria aperta come d’estate non va assolutamente trascurata. È essenziale applicarla anche se passeggiamo per lunghe ore in città, in montagna o magari in un parco archeologico, dove il sole picchia e non fa sconti tanto quanto in spiaggia.
Ma come usare correttamente la protezione solare per non rischiare di scottarsi e proteggersi al meglio? Non basta spalmarsela lì per lì, è opportuno sapere come applicarla e soprattutto quando. Ecco qualche consiglio.
Siamo portati a pensare che la protezione solare sia necessaria solo al mare e invece, specialmente su viso e mani perennemente esposti tutto l’anno, andrebbe applicata sempre scegliendo un prodotto specifico che ci permette anche di truccarci. Ci sono molte creme viso che contengono già un fattore di protezione e non ungono come le creme solari vere e proprie. Nuovo diktat: mai senza spf in viso.
Quando applichiamo il solare inoltre tendiamo a trascurare alcune zone critiche che hanno bisogno della stessa protezione ma che tante volte tralasciamo: labbra, orecchie, narici. Non solo si protegge davvero ogni parte del corpo ma si ottiene anche un’abbronzatura più uniforme. Magari non ci scottiamo le orecchie, ma i danni del sole lavorano a nostra insaputa.
È utile anche sapere che la crema solare applicata sul momento non è immediatamente efficace. L’ideale sarebbe spalmarla circa 15-20 minuti prima di esporsi al sole. E ripetere spesso l’applicazione quando ci si espone.
E quanta dobbiamo applicarne, poi? Questo dipende dal tipo di solare che si sceglie, dal suo fattore di protezione, dalla consistenza – crema, gel, emulsione, spray, olio hanno una durata diversa sulla pelle – e ovviamente dalle esigenze della nostra pelle. In ogni caso va rimessa sempre dopo il bagno e a cadenza costante durante l’esposizione (ogni 30 minuti se siete molto chiari).