16,9 milioni di Italiani sono a dieta. Il 7,7 dichiara di farlo regolarmente. Ma non solo per la prova costume, i problemi economici hanno reso più “spoglie” le tavole. E’ quanto emerge dal rapporto Coldiretti/Censis, secondo cui dopo decenni si registra un’inversione di tendenza sotto la pressione della crisi e dei cambiamenti degli stili di vita: nell’ultimo triennio si è verificato un significativo calo del numero dei cittadini in sovrappeso di mezzo punto percentuale, con oltre 250mila persone che hanno stretto la cinghia dei pantaloni sfoggiando ora una forma perfetta. Il 43% però ha ancora problemi con la bilancia.
La crisi economica ha tagliato gli acquisti degli italiani in quantità di olio di oliva, meno 8%, vino, meno 7%, carne bovina, meno 6%, e di maiale, meno 5%, pesce, meno 5%, frutta, meno 4%, verdura, meno 2%, e per la prima volta interessa anche gli ortaggi e le insalate pronte per l’uso, la cosiddetta quarta gamma, che, come sottolinea la Coldiretti, fa segnare un calo dei volumi di acquisto del 5% nel primo trimestre del 2013 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di un duro colpo per la dieta mediterranea che ha consentito agli italiani, spiega ancora Coldiretti, di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo. Se infatti – precisa Coldiretti – è scontro tra le diverse proposte dei dietologi per mettersi in forma (tisanoreica, dissociata, del sondino e Dukan) sono invece unanimemente riconosciuti i benefici della dieta mediterranea. Nonostante i segnali di miglioramento oltre quattro italiani su dieci, ovvero il 43% – conclude Coldiretti – sono ancora in sovrappeso o addirittura obesi, con una netta prevalenza degli uomini rispetto alle donne. Questo è il risultato di uno stile di vita scorretto, troppo sedentario per il 40, 3% degli italiani, mentre il 18,4% non mangia frutta e verdura almeno quattro volte al giorno secondo le regole della sana alimentazione. Questo quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat/Cnel sul benessere.
pensa un po'
Credo che diminuiranno ancora di più visto gli aumenti che ci aspettano