Il mantra del momento è allenarsi, allenarsi a più non posso per arrivare prontissimi alla primavera quando ci alleggeriamo dai capi più pesanti e mostriamo la nostra forma fisica riconquistata. Ma un subdolo nemico è in agguato: la sindrome da fatica cronica.
Se ultimamente vi sentite fiacchissimi e l’idea di andare a correre vi sembra un’impresa immane, considerate che potreste esserne vittima. Il sovrallenamento può provocare un disagio più serio di quanto non si pensi. Come insorge e come affrontiamo la fatica cronica?
Le persone più colpite hanno un’età compresa fra 30 e 50 anni e sono soprattutto le donne. I sintomi? Disturbi del sonno, perdita di concentrazione, cefalee, dolori articolari e costante affaticamento, persino una leggera febbre. Il riposo non basta a sconfiggere il senso di stanchezza.
Le cause concrete non sono ancora note con chiarezza, studi in corso stanno indagando il problema e ipotizzano possa esserci un legame con l’infiammazione del sistema nervoso senza escludere concause come motivazioni genetiche e fattori ambientali.
La sindrome da fatica cronica è rara, non allarmatevi, ma riconoscerla è importante per intervenire il prima possibile. Se vi sentite ancora affaticati dopo l’attività fisica nonostante siano passate 24 ore e se il recupero è sempre più lento, parlatene al medico.
Un trattamento definitivo ancora non esiste ancora visto che si sta studiando ma si può agire in molti modi per attenuarne gli effetti: una sana alimentazione, esercizio fisico più graduale, trattamenti specifici dei dolori, tecniche di rilassamento.