L’acne potrebbe dipendere da un eccesso di vitamina B12. A rivelarlo uno studio dell’Università di Los Angeles: il nutriente spinge i batteri a secernere un composto infiammatorio che provoca l’insorgenza dei brufoli.

Spesso quando si parla di acne si dà la colpa al cibo spazzatura, ai dolci e primo fra tutti al cioccolato. Ma lo studio condotto dall’Università della California di Los Angeles ha rivelato che il fattore scatenante dell’acne giovanile sarebbe un eccesso di vitamina B12. I risultati della ricerca, pubblicati su Science Translational Medicine, hanno evidenziato che  il nutriente spinge i batteri a secernere un composto infiammatorio che provoca l’insorgere dei brufoli.
La vitamina B12 è presente sopratutto in alimenti di origine animale come carne, pesce, uova e latticini. La cosiddetta cobalmina ha tantissime proprietà benefiche come mantenere in salute il sistema nervoso. A quanto pare, però, farebbe anche venire i brufoli.
Lo studio è stato condotto su un campione di volontari ai quali sono state somministrate dosi extra di vitamina B12. I risultati hanno mostrato che questo eccesso è in grado di stimolare il batterio a produrre profirina, una molecola infiammatoria. La reazione cutanea però si è riscontrata solo in una parte di soggetti.
Sulla base di questa scoperta, i ricercatori affermano che un semplice adeguamento della dieta dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni possa prevenire o comunque ridimensionare il fenomeno dell’acne, disturbo che colpisce l’ameno il 30% dei giovanissimi in tutto il mondo. 
Il prossimo obiettivo dei ricercatori è quello di stabilire con certezza la relazione tra consumo di vitamina B12 ed espressione dell’acne sull’epidermide.