In questo periodo trovare un lavoro non è la cosa più facile di questo mondo. Ora poi l’impresa sembra essere ancora più ardua. Le ultime notizie, non sono delle più incoraggianti: le rughe ostacolerebbero la carriera. Per avere successo bisogna avere un aspetto giovane e fresco. E’ quanto afferma il presidente dell’Associazione dei Chirurghi Plastici inglesi, Howard Klein.
L’esperto parla di un vero e proprio fenomeno sociale: “Come le procedure cosmetiche sono diventate più accettabili abbiamo riscontrato, nelle persone, un aumento del desiderio di apparire al meglio a causa della concorrenza sul posto di lavoro. C’è stato un aumento soprattutto per i trattamenti non chirurgici. Ho il sospetto che sia influenzato dai media, Internet, TV, che stimolano la percezione della chirurgia estetica come non solo prerogativa di gente ricca e famosa”.
Non solo manager rampanti, ma anche semplici impiegati si rivolgono sempre più spesso al chirurgo. E quando lo stipendio non è dei migliori, si è pronti anche ad accedere a un prestito. Possibile? Pare di sì.
I difetti troppo evidenti, infatti, vengono vissuti oltre che come un complesso anche come un vero e proprio ostacolo alla carriera. Così via di rinoplastica, botox e lifting. A confermare il dato, quanto emerso da un recente studio dell’Università di Houston che sottolinea quanto l’aspetto esteriore, soprattutto quello del viso, sia determinante nei colloqui di lavoro. Si parla addirittura di “discriminazione facciale”. Pare che quando i lineamenti del volto risultano troppo accentuati, si rischia di distrarre l’esaminatore che rischia di non porre la sufficiente attenzione sulle competenze del candidato e sulle sue qualità professionali.
Una notizia che mette tristezza. Vedere come la psiche, ormai soggiogata dal bombardamento di immagini e da una vita immersa nella società dell’apparire, non riesca ad andare oltre, nella profondità delle persone, fa riflettere.
Ce mancava!!!!!