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I cibi che curano: il mais contro lo smog…

L’inquinamento è un problema dei nostri giorni. Problema che può essere in qualche modo arginato anche con una dieta specifica: “Il mais, in particolare, è un cereale in grado di combattere le conseguenze negative dello smog che respiriamo ogni giorno nelle nostre città – afferma Cesare Sirtori, presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut) e professore di Farmacologia Clinica all’Università di Milano -. Elevati livelli di flavonoidi contenuti nel mais sviluppano le difese del nostro organismo contro sostanze tossiche chiamate fumonisine, tossine da funghi ambientali presenti in alta concentrazione in caso di forte umidità e contaminazioni atmosferiche. Questo tipo di alimentazione esercita un’attività favorevole sulla salute e sulla durata della vita”.

Questo è solo un esempio  di impiego dei cibi come farmaci di cui si è ampiamente parlato durante  Il Congresso Nazionale della SINut svoltosi a Milano fino al 26 febbraio. ‘Nutraceutici’ è un termine ampio che comprende i cosiddetti cibi funzionali (alimenti che forniscono calorie utili, ad esempio l’olio extravergine di oliva, le proteine vegetali della soia e del lupino e il cioccolato amaro), gli integratori alimentari (come gli omega-3, acidi grassi polinsaturi estratti dal pesce), i probiotici (colture di batteri che colonizzano l’intestino migliorandone la funzionalità) e i prebiotici (sostanze organiche non digeribili in grado di favorire la crescita di batteri probiotici). Principi attivi, di origine vegetale o animale, hanno dimostrato un’efficacia pari ai farmaci nel trattamento di diverse patologie (come l’ipertensione arteriosa, la depressione, l’Alzheimer e la sindrome metabolica in donne in menopausa). “Accanto all’aglio, al sedano e al lupino – spiega il prof. Bruno Trimarco dell’Università Federico II di Napoli – sono emerse osservazioni positive nel trattamento dell’ipertensione arteriosa per il potassio, lo zinco, il magnesio e le vitamine (B6, C, D, E). Importanti risultati sono stati forniti recentemente dall’associazione fra un estratto di riso rosso e la simsetina, una sostanza naturale di origine vegetale. E’ stato possibile dimostrare una riduzione della pressione clinicamente rilevante e non diversa da quella rilevata con i farmaci antiipertensivi classici, oltre a un calo significativo della colesterolemia”. E anche la depressione si può combattere a tavola: “Come evidenziato da uno studio pubblicato sul prestigioso ‘American Journal of Psychiatry’ – sottolinea Maurizio Fava, professore di Psichiatria presso l’Harvard Medical School (Boston, Massachusetts) –, sono stati raggiunti risultati sorprendenti in pazienti depressi con mancata risposta alla terapia standard grazie a un aminoacido (S-adenosilmetionina, presente in tutti i tessuti animali), che aiuta a produrre serotonina e dopamina con un’ottima tollerabilità”.

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