“Io non sono una di quelle persone – ha detto – che non posso mangiare carboidrati. Io mangio molto. Corro per quattro miglia al giorno. So qual è l’esercizio giusto per me, così scelgo da sola il tipo di allenamento. Faccio anche sollevamento pesi“. Victoria segue date tempo la dieta alcalina che include verdura fresca, dritta, legumi, spezie. Una dieta che, introducendo cibi alcalini, riduce l’accumulo di acido nel corpo, responsabile delle infiammazioni, dell’invecchiamento precoce e dell’aumento di peso. La Beckham ha rivelato di essersi sottoposta a un intervento di chirurgia plastica per rimuovere le protesi al seno: “Non ne ho più bisogno”, ha detto.
]]>La nuova frontiera delle protesi al seno? Quelle regolabili. Ebbene sì, la chirurgia è arrivata anche a questo: una volta impiantate, è possibile aumentare la taglia del décolleté a più riprese fino a un anno dall’intervento…
Queste protesi innovative sono appena sbarcate negli Stati Uniti. Ma come funzionano? “In Pratica – spiega Giulio Basoccu, chirurgo estetico e primario della Divisione di Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano (Ini) – si tratta un nuovo tipo di protesi collegate ad una valvola che si inserisce sottopelle e dalla quale è possibile, dopo l’intervento di impianto, iniettare soluzione fisiologica nel nucleo della protesi stessa, ingrandendola a più riprese nell’arco dei 6 mesi-1 anno dopo l’intervento. Queste protesi consentono così di aumentare il volume del seno fino al 30% in più rispetto allo stato iniziale. E una volta sfilata la valvola, la protesi diventa definitiva”.
Questo tipo di protesi sono nate a scopo strettamente terapeutico ma spiega Besoccu: “Le nuove protesi si stanno usando sempre di più anche solo per fini estetici e questo è un grande rischio: non ci si può infatti rivolgere al chirurgo per ‘comprare’ una taglia in più o per un capriccio, ma vanno sempre valutati i rischi di un intervento”. “La possibilità di modificare il volume del proprio seno dopo un intervento per poter ottenere la grandezza giusta senza tornare in sala operatoria piace molto alle pazienti – afferma l’esperto – e sapere di poter correggere un qualcosa che potrebbe non soddisfare completamente rende l’approccio alla chirurgia estetica meno preoccupante”. Questo potrebbe portare a un abuso. Un sondaggio ha a tal proposito evidenziato che una donna su due ricorsa alla mastoplastica non è soddisfatta delle dimensioni ottenute dopo l’intervento e avrebbe voluto un seno ancora più grande almeno di una taglia. Così, come racconta Basoccu, “le richieste di protesi al seno regolabili a fini estetici è in grande aumento”. Ma il chirurgo ammonisce: “Queste protesi sono sicure ma vanno utilizzate se c’è un’indicazione precisa”. Sicuramente, “non per un capriccio o per assecondare la smania, immotivata, di un seno sempre più grande”.
]]>Sarà la sindrome di Belen Rodriguez, ma la chirurgia estica deve sempre di più far fronte alle richieste di un lato b da urlo. E arrivano buone notizie per coloro che sognano un sedere da favola: ci sono delle nuove protesi all’orizzonte.
“La gluteoplastica, nata in Sud America, si avvia a divenire sempre più richiesta anche in Italia” afferma Alfredo Borriello, direttore dell’unità operativa di Chirurgia plastica dell’Ospedale Pellegrini di Napoli. Di ultima generazione, “la tecnica d’impianto di protesi nel gluteo giunta in Italia dal Brasile, con risultati straordinariamente naturali”.
Le protesi in gel coesivo di silicone vengono inserite nel gluteo attraverso una piccola incisione verticale nascosta fra le natiche. Questo tipo di procedimento si chiama Tecnica Gonzales e i suoi vantaggi, rispetto a quello già usato di inserimento delle protesi al di sopra del muscolo grande del gluteo, sono oltre alla prevedibilità del risultato e al mantenimento nel tempo, la consistenza morbida e un effetto visivo più naturale. L’anestesia più comune per affrontare questa operazione chirurgica è l’epidurale che permette al paziente di rimanere sveglio per tutta la durata dell’intervento. Il recupero post-operatorio è abbastanza agevole anche se il paziente dovrà stare molto attento a mantenere specifiche posizioni ed evitare l’attività fisica per circa due settimane. Ma a cosa serve andare in palestra se il sedere si può alzare a colpi di bisturi?
Lo “stoccaggio” verrà presentato dal dottor Roberto Scalco, presidente dell’Associazione medica chirurgia estetica avanzata (gia’ noto per il suo primo lifting alle staminali effettuato in Europa), ai primi di maggio al Congresso nazionale di medicina e chirurgia estetica a Roma. Il medico spiega: “E’ il sogno di molte pazienti ed è stata una delle domande più frequenti di questi ultimi mesi, dopo che abbiamo iniziato a realizzare aumenti del seno e lifting del viso con le cellule staminali prelevate dal proprio corpo mediante la liposuzione e trattate con lo speciale macchinario Celution System”. Insomma, la massima aspirazione è poter usare il proprio grasso al posto di filler e protesi anche a distanza di anni. E’ come avere a disposizione una propria banca che permetterà interventi meno dolorosi, in anestesia locale, e con costi decisamente meno proibitivi. La nuova frontiera della chirurgia estetica? La banca del grasso!
]]>L’intervento, che dura circa tre ore, è stato già praticato da un chirurgo su 150 donne e i risultati sono stati soddisfacenti. Questo ritocco permanente costa 11 mila euro e, senza l’utilizzo delle protesi, dona un effetto decisamente più naturale. Una vera e propria svolta nel mondo della chirurgia estetica. Mai più maggiorate di plastica? Questo è un primo passo…
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