La mancanza di vitamina D non è mai una buona notizia ma ci sono diversi motivi per cui possiamo esserne carenti e conoscerli ci aiuta senz’altro a porre rimedio. Si può fare in molti modi, scegliendo le giuste fonti alimentari ma anche esponendosi alla luce solare, che gioca un ruolo fondamentale nella sua produzione.

Come sappiamo, la vitamina D è essenziale per il buon funzionamento dell’organismo, specialmente per la salute delle ossa. Ma studi più recenti mostrano che gioca un ruolo anche nel caso di malattie autoimmumi, diabete o disturbi cardiovascolari.

Le cause primarie? Scarsa esposizione alla luce solare, un problema di assorbimento e fonti di cibo non adeguate. Ovviamente l’esposizione alla luce dipende anche da dove si vive in termini di latitudine e di quante ore di luce si gode. Le persone che vivono a latitudini superiori ai 37 gradi per esempio non possono produrre sufficiente vitamina D nei mesi invernali. Inoltre una persona anziana ha bisogno di esporsi più a lungo per produrre la stessa quantità di vitamina D di un bambino.

Un assorbimento irregolare invece può essere provocato da disturbi del tratto gastrointestinale come celiachia, malattie renali, morbo di Chrohn, epatite. In questo caso è bene rivolgersi al medico per valutare un eventuale integratore.

E poi c’è il cibo, che può sempre venirci in aiuto senza fare altro che scegliere i giusti alimenti da integrare nella propria alimentazione quotidiana. Per assicurarsi il pieno di vitamina D gli alimenti chiave sono tonno, salmone, uova, funghi, latticini, crostacei.