Praticare lo yoga anche a tavola? Questa disciplina orientale contempla anche un’alimentazione sana. Lo spiega a La Gazzetta di Modena il dottor Roberto Ferrari, biologo professionista e insegnante di yoga e mindfulness presso il Centro Studi Asia, associazione modenese il cui attuale presidente è Simona Scapinelli.
“Le indicazioni alimentari dello Yoga sono precise – sottolinea l’esperto – Molte sono finalizzate ad una digestione facile e sana, elemento essenziale della pratica delle posizioni, del respiro e della presenza mentale. Tanto che per partecipare ad una classe di yoga occorre che lo stomaco sia vuoto. In generale è opportuno scegliere prodotti freschi di stagione, coltivati in zona e con il minimo di conservanti. Il cibo dovrebbe essere cucinato a basse temperature e mangiato subito, quindi mai riscaldato. Sia cotte che crude le verdure giocano un ruolo fondamentale nell’alimentazione yogica. Verdure cui vanno aggiunti i cereali e i legumi, indispensabili per l’apporto di carboidrati e proteine, nonché l’olio che aiuta il transito e l’assorbimento. Yogurt e miele sono vere prelibatezze mentre alcuni alimenti, seppur molto gradevoli – penso ad esempio alla frutta fresca e secca o al latte speziato con cardamomo e curcuma – per essere digeriti meglio vanno gustati da soli. Non è necessario diventare vegetariani o vegani, ma consumare carne una o due volte alla settimana è più che sufficiente per la maggior parte delle persone. Dolciumi, super alcolici, caffè, sale, formaggi…sono tutti alimenti composti che costringono poi il corpo a “ripulirsi”. Con notevole spreco di energia. Il nostro stomaco è come una lavatrice: se lo riempi troppo si guasta”.
Lo yoga, insomma, si pratica anche a tavola!