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Pancia gonfia addio con la FODMAP

Si chiama FODMAP, acronimo di Oligo e Monosaccaridi fermentabili e polioli, ossia una serie di carboidrati a corta catena: lattosio, fruttosio, galattani e polialcoli (ovvero sorbitolo), mannitolo, xilitolo e maltitolo, la dieta che arriva dall’ospedale San Giuseppe di Milano e che permette di eliminare la pancia gonfia in 6-8 settimane.

Nella prima fase si eliminano totalmente i cibi ricchi di FODMAP, vale a dire latte, yogurt, formaggi freschi e molli, alimenti a base di farina bianca e integrale, farine di legumi, ceci, lenticchie, fagioli, fave, cipolle, aglio, asparagi, carciofi, verze, cicoria, funghi, radicchio. Con l’arrivo dell’estate vanno evitate anche albicocche, anguria, ciliegie, fichi, nespole, pesche, prugne, oltre a frutta secca e pistacchi. Non bisogna bere birra, caffè d’orzo, succhi, sciroppi, brodi già pronti ed è meglio evitare il miele. Questi cibi verranno gradualmente integrati al fine di capire quali e in quali quantità implicano i disturbi. “Basta con ricerche disperate del farmaco miracoloso, con qualsiasi tipo di test d’intolleranza alimentare di dubbia validità o con regimi alimentari assurdi che rischiano solo di causare gravi stati carenziali – assicura la dottoressa Licia Colombo, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica del Gruppo MultiMedica – Grazie alla FODMAP lo scenario delle soluzioni ai problemi legati al colon e all’intestino è cambiato. Questi carboidrati possono essere poco assorbiti nel piccolo intestino e rapidamente fermentati dai batteri nell’ileo e nel colon. I sintomi sono dovuti alla distensione dell’intestino sia attraverso un alto volume di liquidi trattenuti per il processo di osmosi, sia a un aumento della produzione dei gas. Questo processo è il primo vero responsabile di tale sintomatologia: dolore addominale, meteorismo, aumento del gas intestinale, distensione addominale, alterata disfunzione della motilità addominale che si manifesta con diarrea e stipsi”.

Le più colpite dalla pancia gonfia sono le donne tra i 40 e i 50 anni, con un lavoro spesso stressante e di responsabilità. La creazione di questo protocollo dietetico FODMAP risale al 2010, quando i dottori Susan Shepherd e Peter Gibson, del dipartimento di medicina della Monash University di Melbourne, attraverso le loro ricerche osservarono che, grazie a un’alimentazione povera dei cosiddetti alimenti FODMAP, diminuivano i sintomi da gonfiore e distensione addominale su alcuni loro pazienti.  “Secondo la teoria dei FODMAP, limitando tali alimenti, si riducono i sintomi almeno nei tre quarti dei pazienti”, sottolinea la dott.ssa Colombo. Chissà se questa innovativa formula australiana garantirà davvero la fine di questi fastidiosi disturbi? Ora che arriva l’estate, vale la pena provare, ricordando però, come ci avvisa la specialista della MultiMedica, che “si tratta di un protocollo medico, per cui va assolutamente evitato il “fai-da-te”. In caso di disturbi è bene rivolgersi a un gastroenterologo per la diagnosi e a un dietologo per la prescrizione di una dieta accurata”.

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