Qualche giorno fa, abbiamo riportato come il governo indiano abbia sottoposto all’Onu la proposta di indire un giorno internazionale dedicato allo yoga. La decisione è arrivata: l’Onu, lo scorso 10 dicembre, ha stabilito il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, come International Yoga Day.

L’iniziativa nasce dal governo indiano. Il  Primo Ministro Nerendra Modi, nel suo primo discorso, che si è tenuto lo scorso settembre, all’Assemblea delle Nazioni Unite, aveva proposto di istituire una Giornata Mondiale dello Yoga, ne aveva parlato anche direttamente con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il Segretario Generale Ban Ki Moon ha dato l’imprimatur all’iniziativa: “L’antica disciplina orientale – ha detto – è uno sport che promuove lo sviluppo e la pace”. L’India in questo senso si sta dando molto dare ultimamente, oltre alla proposta fatta all’Onu per l’International Yoga Day, ha istituito il Ministero di Ayurveda, Yoga & Naturopatia, Unani, Siddha e Omeopatia, ovvero l’Ayush, il nome abbreviato, dando l’incarico di ministro a Shripad Yesso Naik, e sta pensando a un marchio di qualità per lo yoga, iniziativa che ha come obiettivo quello di tutelare e valorizzare questa pratica millenaria hindu, tanto diffusa anche in Occidente. “Questa pratica – ha spiegato il ministro dello yoga Shripad Yesso Naik – è una forma d’arte indiana e vogliamo stabilire davanti al mondo che è nostra”.

Il mondo intanto, attraverso l’Onu, ha risposto dando il via all’International Yoga Day che il 21 giugno del 2015 verrà celebrato in tutto il mondo. Un bel riconoscimento per una pratica che ormai sta spopolando ovunque ma che, proprio per questo, rischia di snaturarsi. Il governo indiano in tal senso sta facendo di tutto per tutelare la yoga, rivendicandone in un certo senso la paternità, dato che proprio in India è nato.