La cura del corpo non conosce crisi: a quanto pare, non si rinuncia alla tintarella e ai trattamenti di bellezza presso i centri estetici.
“Secondo le stime di Unipro (Associazione italiana delle imprese cosmetiche, ndr), nel primo semestre del 2011 i centri estetici hanno registrato un incremento del fatturato per quanto riguarda uso e vendita dei cosmetici pari al 2-3% rispetto allo scorso anno”, spiega Gian Andrea Positano a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos. Un aumento, osserva, “favorito dall’incremento della frequentazione dei centri”. Si registra, inoltre, “una crescita superiore al 4% dell’uso di cosmetici nelle nuove aree benessere (Daily Spa, alberghi, istallazioni balneari)”. Le vendite di abbronzanti e solari “sono aumentate del 3%, in valore, rispetto al 2010”. I trattamenti più richiesti invece sono: “Massaggi, abbronzatura, cura della persona: un mix equilibrato”. Inoltre cresce il numero di uomini che si concedono trattamenti di bellezza: si parla di un incremento di 5 punti percentuali che porta dal 30 al 35% la quota di clienti del sesso forte.
“La domanda per le cure estetiche resta alta”, conferma Angelica Pippo, presidente di Confestetica, Confederazione nazionale estetisti. I trattamenti calcolati in un anno sono circa 65 milioni e, visto che ormai la prova bikini è bella che iniziata (tra un po’, ahimè, finisce!), in estate, messi da parte quelli per tornare in forma, si opta per trattamenti rilassanti: “Il massaggio rilassante non ha stagioni, come la depilazione che va sempre. C’è anche richiesta di trattamenti specifici per l’esposizione al sole: pre e post abbronzatura”. E poi, per chi non va in vacanza, le lampade solari sono un must, divenute ancora più sicure grazie anche al decreto del 30 luglio scorso che fissa dei paletti bene precisi: no alle donne in gravidanza e ai minori di 18 anni.
Ma i centri estetici chiudono d’estate? “I centri estetici, come tutte le attività commerciali, seguono i movimenti della clientela. Così nei grandi centri come Milano, se la città si svuota, molti istituti chiuderanno anche se non tutti. Mentre sulle coste tanti resteranno aperti”. “Comunque – sottolinea la Pippo – nel capoluogo lombardo come a Torino, ci sono più attività aperte rispetto a 10-15 anni fa, in modo da assicurare servizi ai consumatori che restano in città. E a Roma questo fenomeno è anche più evidente considerata l’alta affluenza di turisti in questo periodo dell’anno”. Per non parlare poi del fatto che la crisi c’è per tutti e quindi anche per i centri estetici che, restando aperti grazie alle turnazioni del personale, “possono aumentare il fatturato annuo”