Le unghie per essere trendy devono sfoggiare colori pastello e il rosa-nude. Smalti poco appariscenti e discreti ma a dare un tocco eccentrico arriva una moda nuova di zecca ovvero i nail rings. Si tratta di anelli-gioiello che si infilano sulla punta delle dita e che vanno a decorare le unghie dalla mezza luna in su.
Il web sta impazzando per i nail rings (ci sono circa 200 mila video caricati su Youtube per non parlare degli scatti postati su social network come Twitter e Instagram).
Vanity Fair ha intervistato Bianca Cappello, curatrice della mostra “Indossare la Bellezza. La bigotteria italiana” (si terrà presso il Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR) dal 19 marzo fino al 29 maggio). L’esperta ha rivelato dove nasce l’idea dei nail rings: “Gli anelli venivano già indossati in tutte le falangi delle dita già nei tempi antichi – ha spiegato la Cappello – Lo possiamo vedere per esempio anche nella bella statua del sarcofago di Larthia Seianti ritrovata nella necropoli etrusca di Chiusi e oggi conservata nel Museo Archeologico di Firenze, le cui dita sono letteralmente ricoperte di anelli”. “Nelle grandi metropoli contemporanee, grazie al melting pot etnico derivato dalla globalizzazione, si creano nuove tendenze e stili che sono la risultante di tutte le culture afferenti. Anche la nail rings risulta essere un interessante mix di varie influenze come la decorazione fatta con l’henné, tipica della cultura araba e di quella indiana, e la tradizionale cura delle unghie lunghe nella cultura cinese era appannaggio dei ranghi più elevati. Questi elementi si sommano alla cultura occidentale dove l’anello è un importante simbolo di legame e manifestazione di status sociale”.
Bianca Cappello ha infine dichiarato: “In mostra è esposto un sontuoso guantino gioiello, un bijou del 1968 creato da Artigiana Fiorentina Bigiotteria. Questo ornamento per la mano ha in sé richiami stilistici esotici riferibili all’India e alle antiche culle medio orientali. E’ un bijou che ben rappresenta la moda della fine degli anni ’60 quando scoppia una vera e propria estero-mania, soprattutto verso l’India, paese in cui, proprio in questi anni arrivano anche i Beatles”.