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Le conseguenze della mascherina? Si chiamano maskne

Da quando siamo costretti a indossare le mascherine sul lavoro come per qualunque uscita fuori dallo spazio della propria casa, e spesso per molte ore di fila, stiamo riscontrando un disagio che non avevamo previsto subito. La chiamano maskne ed è la reazione della pelle alla mascherina, appunto.

Non si tratta solo di acne ma di una serie di manifestazioni della pelle legate all’occlusione da mascherina ma anche allo sfregamento del materiale sull’epidermide e può comportare arrossamenti, rush cutanei, dermatiti, oltre alla comparsa vera e propria di brufoletti tipici dell’acne.

Quando la indossiamo l’umidità sul viso cresce esponenzialmente, soprattutto se dobbiamo portarla per molte ore di seguito. Il risultato è che compaiono nella zona del mento, intorno al naso e sulle guance brufoletti ed eruzioni cutanee che magari non avevamo mai avuto in tutta la vita. O se le abbiamo, si aggravano.

Per rispondere a questi problemi stanno letteralmente fiorendo proposte su proposte: maschere, trattamenti, creme viso che si possono fare da sé, a casa, ma anche trattamenti estetici specifici che vanno dal peeling chimico a pulizie del viso più o meno articolate, anche con l’uso di cosmeceutici.

Ma cosa possiamo fare per prevenire? Detergere ogni sera la pelle del viso con maggior cura e prodotti delicati e applicare un idratante lenitivo e ricco di vitamina E. Il tonico non deve essere a base alcolica. Ogni 10 giorni circa si può usare un esfoliante leggero e una volta a settimana è utile una maschera purificante.

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