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Dire addio ai mal di testa con il daith piercing: quanto c’è di vero

Chi soffre di mal di testa sa bene quale supplizio sia dovervi fare i conti, e fare i conti anche con chi non può comprendere quanto possa essere invalidante. Le emicranie ricorrenti riguardano soprattutto le donne tra i 25 e i 55 anni e spesso sono accompagnate anche da nausee, sudori, eccessiva sensibilità alla luce. Possono durare ore ma anche giorni. Insomma, un incubo.

Gira da qualche tempo una teoria secondo cui un certo tipo di piercing sarebbe utile a ridurre o addirittura fare sparire le emicranie. Ma ha davvero senso? Può servire? Quanto c’è di vero, insomma? O è l’ennesima leggenda metropolitana che accende le speranze e poi le delude?

La verità è chi soffre di emicranie violente non può fare a meno di sperare nei rimedi miracolosi dopo averle provate davvero tutte per attenuare il disagio. È per questo che forse l’idea ha avuto una certa risonanza. Ma di cosa si tratta? Di un piercing, per l’appunto, su un punto preciso dell’orecchio.

Si chiama daith piercing e si basa sul principio dell’agopuntura. Le emicranie forse non spariranno ma la promessa è che verranno attenuati i sintomi che produce. Il punto dell’orecchio su cui si pratica, come si vede in foto, è un lembo di cartilagine interna.

L’idea risale al 2015 quando un medico del Minnesota esperto nella terapia del dolore suggerì sul suo blog questo espediente fondato sull’agopuntura, che a tutt’oggi è considerata alla stregua di medicina alternativa senza avallo scientifico.

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