Forse non tutti lo sanno ma Lev Tolstoj, nato nel 1828 e morto nel 1910, era vegetariano. Lo racconta un libro inedito del celebre scrittore pubblicato da Piano B: “Perché sono vegetariano – Principi di vita etica” (179 pagine, 13 euro).
Sulla copertina del libro viene riportata una frase di Lev Tolstoj: “Finché esisteranno i macelli, esisteranno sempre dei campi di battaglia”.
Lo scrittore russo era diventato vegetariano negli ultimi 23 anni della sua vita. Una scelta etica basata sulla non violenza: “L’uomo dovrebbe dimostrarsi superiore agli animali non torturandoli, ma provandone compassione, non fare a una creatura vivente ciò che non vorremmo fosse fatto noi – sosteneva Lev Tolstoj – Non uccidere, non causare sofferenza, non provocare morte”.
Il filosofo e scrittore russo era vegetariano. Profondamente convinto della sua dieta, affermava: “Gli uomini non considerano meschino mangiare animali perché dei falsi maestri li hanno convinti che gli animali sono stati creati da Dio per essere sfruttati dagli uomini. Ma è una menzogna”. “Se solo tutti gli uomini che si cibano di carne dovessero uccidere gli animali in prima persona, la maggior parte degli esseri umani smetterebbe di mangiarne – dichiarava ancora Lev Tolstoj – Se si vuole mangiare la carne si vada nei macelli a vedere”. “Se l’uomo cerca di progredire verso il bene deve partire dall’abolire un’azione contraria alla morale come l’assassinio animale”.
Nel libro “Perché sono vegetariano” vengono raccolti lettere, diari, articoli e un breve saggio, “Il primo gradino”, in cui Lev Tolstoj spiega la sua scelta di vita e ne sottolinea l’importanza in quanto basata sulla profonda convinzione che tutte le forme di vita devono essere rispettate. Una consapevolezza che oggi sta prendendo sempre più piede e le parole del celebre scrittore, antesignano nel difendere i diritti degli animali, possono essere una guida per chi ancora non si è convinto a seguire una dieta vegetariana.