Forse ti sarà difficile crederlo, visto che respirare è letteralmente la prima cosa che impariamo a fare appena nati, ma la maggior parte delle persone respira male e lo fa per tutta la vita. Imparare a respirare correttamente può invece cambiarcela, la vita. In meglio.
La respirazione è certo un processo automatico, ma questo non significa che lo facciamo correttamente. Non del tutto, almeno. Se pratichi yoga, sei un atleta oppure un cantante, avrai di certo appreso tecniche che rendono il lavoro respiratorio più efficiente. E tutti gli altri? Possono imparare.
La giusta respirazione non ha solo ricadute immediate sulla respirazione stessa. Influisce invece anche su qualità del sonno, digestione, pressione sanguigna, ansia, addirittura funzioni immunitarie. Lo avresti mai detto?
Tra gli errori più comuni c’è la respirazione via bocca, trascurando il naso che invece gestisce meglio il flusso dell’aria e lo fa arrivare a tutti i lobi dei polmoni. Usiamo inoltre quasi sempre la parte superiore del torace trascurando il diaframma, un nodo centrale del processo respiratorio. Infine, respiriamo quasi sempre troppo velocemente.
La respirazione ideale è leggera, lenta e profonda, soprattutto consapevole. Certo non possiamo mantenere questa consapevolezza né questo ritmo per 24 ore al giorno, però possiamo dedicare qualche minuto della giornata a osservare il respiro, lavorarci sopra, modularlo per imparare poi a portare questa consapevolezza nel resto delle nostre ore.
Praticare l’osservazione consapevole del respiro è anche il primo passo della meditazione ed è provato che ha un potente impatto sulla riduzione dello stress. Respirare coscientemente attiva inoltre altri processi nel nostro corpo, che si rilassa. Una respirazione lenta, profonda e leggera comunica al corpo che è al sicuro. Calano gli ormoni dello stress, migliora la concentrazione, diminuisce l’ansia.