I falsi miti sull’abbronzatura rivelati dalla dermatologa Norma Carmeli, responsabile di Dermatologia Estetica dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma.
La protezione 50 ad esempio non è vero che non fa abbronzare. Ci fa anzi prendere colore con gradualità e in maniera più duratura, allo stesso tempo ci difende e ci aiuta a non danneggiare la pelle. Non esistono però dei solari che durano tutta la giornata, quindi tocca applicarli ogni due o tre ore, dopo il bagno al mare ma anche dopo aver sudato, mentre è vero che i prodotti waterproof non sono completamente resistenti all’acqua e che i solari generalmente hanno una scadenza che va rispettata. Importante anche come vengono conservati.
Tra i falsi miti sull’abbronzatura di sicuro non c’è quello sulle rughe: l’80% del fotoinvecchiamento della pelle è dovuto ai danni del sole e le zone più esposte sono il viso e il décolleté che tendiamo a tenere scoperti anche quando non siamo al mare e non solo in estate.
L’esperta sottolinea inoltre come il sole vada preso gradualmente e, con le dovute precauzioni, anche chi ha i nei può prendere la tintarella specificando che “il rischio di melanoma aumenta col sole concentrato in poco tempo, ad esempio nel week end” e con le ustioni solari, in particolare troppo sole da bambini.
E’ anche vero che alcuni cibi possono favorire l’abbronzatura, le carote sono un classico ma anche il te verde o alcuni integratori.
Non solo, la dottoressa Carmeli rivela pure che “il troppo sole in estate può favorire la caduta dei capelli in autunno”. Quindi tra i falsi miti sull’abbronzatura c’è quello che il sole non influisce sulla crescita della chioma.