I braccialetti fitness non aiutano a dimagrire. Lo dice uno studio americano condotto dall’Università di Pittsburgh e ripreso dal New York Times.
La ricerca ha coinvolto nell’arco di due anni 471 volontari tra i 18 e i 35 anni. Lo studio ha mostrato come, dopo una dieta durata sei mesi con l’obiettivo di perdere 8 chili, i volontari a cui nei mesi successivi è stato dato un braccialetto fitness per valutare e misurare i loro progressi abbiano in media ripreso più chili dei volontari che non hanno usato un activity tracker.
I braccialetti fitness, insomma, non aiutano a dimagrire. Questa ricerca però va controtendenza rispetto ad altri studi che invece avevano rilevato l’utilità di questi dispositivi. I dati andranno approfonditi anche perché i ricercatori pensavano che chi usava i tracker fosse aumentato di peso perché si muoveva di più e di conseguenza mangiava troppo. Confrontando i dati però si evince che chi fa uso dei braccialetti fitness in realtà fa meno sport di chi non li indossa: “Potrebbero essersi concentrati sulla tecnologia e aver perso il focus sul comportamento”, ipotizza John Jakicic, professore a capo della ricerca.
Si potrebbe parlare anche di pensiero magico associato alla tecnologia: quando si parla di diete e di forma fisica, un braccialetto che aggiorna costantemente sui dati di chi lo indossa, può diventare un palliativo. La misurazione continua, infatti, può diventare una speranza di far meglio il giorno dopo oppure accettazione di progressi insufficienti. Un modo, insomma, per placare il senso di colpa e concedersi qualche sgarro di troppo a tavola e una giornata sedentaria in più.