I capelli biondi sono il risultato della variazione di un gene, anzi di una singola lettera del codice genetico. Questo è bastato nell’evoluzione umano a trasformare i capelli scuri, tipici dei nostri antenati, in biondi. La scoperta è stata dai ricercatori dell’Howard Hughes Medical Instute del Maryland. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Genetics.
Gli studiosi hanno localizzato questa mutazione, comune nel genoma delle popolazioni nordeuropee, e mostrato come intervenga sulla regolazione di un gene essenziale. “Questa particolare variazione genetica negli uomini – spiega David Kingsley, coordinatore dello studio – è associata ai capelli biondi, ma non al colore degli occhi o ad altre caratteristiche della pigmentazione”. Un risultato a cui si è arrivati dopo aver studiato per oltre 10 anni lo spinarello tre spine, un piccolo pesce i cui antenati marini hanno iniziato a colonizzare laghi e fiumi alla fine dell’Era glaciale. Analizzando il suo adattamento ai vari habitat, i ricercatori hanno capito come le diverse popolazioni di pesci abbiano acquisito il loro colore della pelle, e scoperto che cambiamenti nello stesso gene hanno portato a modifiche nella pigmentazione del pesce in vari fiumi e laghi nel mondo. Si sono così chiesti se lo stesso non potesse essere vero anche per altre specie.
L’analisi genetica di altri gruppi ha rivelato che il gene in questione, chiamato Kit ligand, è importante anche per gli uomini, e che sue diverse versioni sono legate a diversi colori della pelle. Questo gene codifica una proteina che aiuta lo sviluppo delle cellule deputate alla produzione di pigmenti, ma influenza anche il comportamento delle staminali del sangue, degli spermatozoi e ovociti e dei neuroni nell’intestino. Per capire come mutazioni del dna intervengano sulla colorazione, i ricercatori hanno cercato variazioni che potessero controllare il colore dei capelli. In questo modo hanno visto che bastava la differenza di una singola lettera nel gene per schiarire il colore del pelo degli animali.